La logistica sostenibile non è più solo una risposta alle pressioni normative, ma una leva competitiva fondamentale per le aziende che vogliono evolversi in un mercato sempre più attento all’impatto ambientale.
Nel 2025, i leader del settore stanno già trasformando i propri modelli logistici in chiave green, anticipando gli obblighi normativi e creando valore lungo tutta la filiera.
Secondo il report “Logistics Trend Radar” di DHL, la sostenibilità è tra i 3 driver di trasformazione più forti per i prossimi 10 anni, insieme alla digitalizzazione e all’automazione.
L’obiettivo condiviso è chiaro: costruire una supply chain rispettosa dell’ambiente, cioè più responsabile ed efficiente.
Cosa significa puntare su una logistica sostenibile nel 2025
Oggi, la logistica sostenibile non si limita all’utilizzo di veicoli a basse emissioni. Significa ripensare l’intera struttura della supply chain, agendo su più fronti:
- Riduzione dell’impronta carbonica grazie a trasporti ottimizzati, mezzi elettrici o a idrogeno, sistemi di carico intelligenti e itinerari pianificati con AI;
- Efficientamento energetico dei magazzini, attraverso soluzioni smart per l’illuminazione, il controllo climatico e la gestione dei consumi;
- Economia circolare, con imballaggi sostenibili, pratiche di riutilizzo e un maggiore focus sulla logistica inversa;
- Monitoraggio e tracciabilità delle emissioni, con sistemi integrati che forniscono KPI ambientali lungo tutta la catena di fornitura.
L’evoluzione normativa: tra vincolo e opportunità
In Europa, il pacchetto “Fit for 55” e la normativa CSRD impongono obiettivi concreti di riduzione delle emissioni.
Entro il 2030, le aziende dovranno dimostrare progressi misurabili sul fronte della sostenibilità, anche in ambito logistico. Le imprese che oggi scelgono di investire in una supply chain più sostenibile si troveranno in netto vantaggio competitivo rispetto a chi rimarrà ancorato a modelli tradizionali.
Secondo McKinsey, le aziende che integrano pratiche sostenibili nella logistica registrano un aumento medio del +5% nella soddisfazione dei clienti B2B, e un calo del -15% nei costi logistici grazie all’efficienza generata.
Il modello Ambrosiano: sostenibilità come strategia operativa
In Ambrosiano Group, la sostenibilità è parte integrante del nostro approccio logistico. Non è un progetto parallelo, ma un pilastro su cui costruiamo ogni soluzione. Lavoriamo per azzerare le emissioni della nostra filiera, ma anche per diffondere consapevolezza ambientale tra i nostri stakeholder.
Tra le nostre iniziative concrete:
- Progetto SEMIA – Impatto Zero: 2,5 ettari di olivi coltivati in Toscana per assorbire CO2 e promuovere la rigenerazione del suolo. L’olivo è una pianta longeva e ad alta massa legnosa, perfetta per lo stoccaggio di carbonio;
- Packaging sostenibile: collaboriamo con partner specializzati per sviluppare soluzioni riciclabili, riutilizzabili o compostabili;
- Ottimizzazione dei carichi e delle tratte: grazie a una pianificazione dinamica, riduciamo i trasporti a vuoto e le emissioni;
- Gestione energetica dei magazzini: miglioriamo l’efficienza con impianti moderni, mezzi elettrici e monitoraggio costante dei consumi;
- Formazione e cultura interna: diffondiamo comportamenti sostenibili a tutti i livelli dell’organizzazione, promuovendo un cambiamento reale e duraturo.
Perché investire ora in una supply chain rispettosa dell’ambiente
- Per non subire il cambiamento, ma guidarlo;
- Per rispondere alle richieste di partner, clienti e investitori;
- Per ridurre i costi operativi, non solo ambientali;
- Per costruire un brand credibile e allineato ai valori di domani.
Scegliere la logistica sostenibile non è un sacrificio, ma un vantaggio competitivo misurabile. In Ambrosiano Group lo sappiamo bene: da anni accompagniamo i nostri clienti in percorsi di transizione concreta e scalabile, trasformando l’ambizione in risultati.