La tecnologia non basta: i casi di successo nella digitalizzazione della logistica, dimostrano che il cambiamento deve avvenire anche a livello di processi, management, collaborazione tra business e IT e con il coinvolgimento attivo del personale. La metodologia deve essere agile, con obiettivi chiari e capacità di adattamento. Questi sono i fattori chiave e indispensabili, poichè la digital transformation della supply chain è un percorso unico per ogni azienda, non c’è un template stabilito e valido per tutti.
La Digital Transformation della Supply Chain è ancora in sviluppo per molte aziende.
Anche se gli algoritmi smart che generano previsioni e analisi dei trend sono sempre più diffusi, l’intervento umano resta irrinunciabile.
Riuscire a capire il ruolo e l’importanza del fattore umano nella logistica è una grande opportunità per le imprese per valorizzare l’integrazione della tecnologia. Occorrono approcci digitali che lavorano con le persone, non indipendentemente dalle persone o che siano addirittura “contro”. Tutto questo aumenta l’impatto dell’innovazione nella supply chain e rende le implementazioni più facili e sostenibili nel tempo.
Per digitalizzare la supply chain sono fondamentali entrambi gli elementi, tecnologia e fattore umano: non si può automatizzare tutto.
Trovare un chiaro obiettivo è la prima grande sfida che va affrontata dalle aziende che introducono la Digital Transformation nelle loro supply chain.
La prima domanda da porsi deve essere: dove voglio arrivare?
Non esiste uno schema che sia valido per tutti, ogni azienda ha le sue peculiarità e specificità in base ai prodotti, alle strategie e ai clienti.
L’approccio lineare dunque non può funzionare, serve un approccio iterativo. Provare, sperimentare, scartare ciò che non va, procedere con le scelte vincenti. Poi man mano si testa il risultato su una scala con maggiori volumi.
È importante anche sapere che ci sono molti errori comuni che bloccano il percorso di trasformazione della supply chain.
Il primo da evitare è di concentrarsi solo sui processi. Spesso capita che le aziende utilizzano inutilmente tempo e risorse nello sviluppo di piani strutturati, che descrivono come dovrebbero funzionare i processi nella loro supply chain. Però al momento dell’implementazione del nuovo modus operandi, questo approccio porta a un “non funzionamento”.
I dettagli devono essere creati insieme agli stakeholder in tutti i livelli dell’organizzazione e accompagnati dalla pratica, con la costruzione di capacità e politiche di change management.
Un altro errore da evitare è quello di adottare un approccio dove si tende a digitalizzare tutto, ovvero “technology-first”.
Con questa modalità, le aziende finiscono con il digitalizzare anche processi che non sono efficienti. Bisogna prima snellire, altrimenti si limitano i vantaggi della trasformazione digitale.
Sono da valutare anche le aziende che hanno realizzato con successo delle supply chain altamente digitalizzate. Come già detto, non c’è un modello valido per tutti ma ci sono delle caratteristiche comuni cui ispirarsi.