L’epidemia del Covid-19 ha obbligato molte imprese ad adottare lo Smart Working dimostrando la validità organizzativa di questo strumento. Ecco come aiutare le imprese ad accogliere con successo la Digital Transformation.
Le misure adottate dal Governo per contenere l’emergenza sanitaria del Coronavirus ha posto di fronte a molte imprese italiane la necessità di ricorrere allo Smart Working, ovvero quella modalità lavorativa subordinata dall’assenza di vincoli orari o spaziali, che permette di portare avanti le proprie attività anche da remoto.
Le istituzioni hanno ribadito l’importanza strategica del Lavoro Agile, stimolando l’adozione di questa metodologia lavorativa, ribadendola nuovamente nel Decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18.
Se da un lato le aziende già abituate allo Smart Working prima della situazione d’emergenza, abbiano tratto un enorme vantaggio organizzativo e competitivo, quelle meno avvezze a questa pratica si trovano oggi in difficoltà.
Questo perché tali realtà non erano preparate ad un utilizzo prolungato e massivo di questa modalità, senza contare che in molte imprese manca, spesso quasi del tutto, un processo di cambiamento culturale e dei modelli di leadership predisposti alla Digital Transformation.
Cosa fare quindi per limitare i rischi e supportare le organizzazioni e le persone?
Continuare ad incoraggiare le persone, collaborare in modo efficace, veicolare l’informazione nel modo corretto e, soprattutto, avere il polso della situazione di cosa accade sul lavoro sono gli strumenti che consentono di garantire la continuità del business e di ridurre al minimo gli effetti negativi della crisi in atto.
Qualsiasi azienda deve dare un segnale forte di vicinanza alle proprie persone, continuare a comunicare, attivare canali di ascolto e confronto. A partire dai manager e dalle persone chiave, creare momenti di ingaggio e di confronto su valori e obiettivi che possano essere trasmessi a cascata a tutta l’organizzazione.
In questo momento per le imprese può essere utile attivare una survey di check up, che permetta di valutare concretamente l’impatto dello Smart Working sui propri dipendenti e collaboratori, configurandosi così come un canale di ascolto e vicinanza.
Un altro elemento che ben si presta ad essere accolto positivamente può anche essere la formazione, che durante l’anno non è sempre possibile effettuare in quanto richiede un distacco più o meno forzato dalle urgenze e dalle normali attività lavorative.
La formazione può essere realizzata da contenuti digitali e aggiornamenti brevi, fruibili in modo autonomo e flessibile da parte delle persone.
Un esempio sono i webinar o video didattici che possono essere studiati per supportare manager e persone ad adottare nuove modalità lavorative e nuovi comportamenti, soprattutto in un contesto come questo di utilizzo massivo del lavoro da remoto.
La formazione può essere poi accompagnata e completata da momenti di autovalutazione così da permettere ai lavoratori di comprendere quanto si è appreso e assimilato.
È importante quindi non farsi travolgere dalla gestione dell’emergenza, ma farsi promotori di iniziative nuove, che siano di stimolo alla condivisione, coesione e proattività da parte di tutti, così da prepararsi in modo strategico al ritorno alla normalità.