Con investimenti in infrastrutture, trasporti e un miglioramento dell’industria alimentare e degli imballaggi è possibile ridurre il problema dello spreco alimentare, nonché la riduzione dell’impatto ambientale.
Tra i temi più importanti nell’ambito della logistica vi è quello dello spreco alimentare.
In una ricerca condotta da Fondazione Barilla Center For Food e Nutrition, in occasione della Giornata Nazionale contro lo Spreco Alimentare, ogni anno nel mondo si buttano via 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, soprattutto frutta e verdura, pari a un terzo della produzione globale.
Lo studio mostra che entro il 2030 questa cifra è destinata a salire toccando quota 2,1 miliardi di tonnellate (+61,5% rispetto a oggi).
L’importanza di questa problematica non è legata solo al tema della denutrizione mondiale – nel mondo sono circa 795 milioni le persone che non hanno risorse alimentari sufficienti per sfamarsi -, ma anche all’impatto ambientale.
Lo spreco alimentare infatti incide gravemente sulla salute del nostro Pianeta: l’impronta di carbonio dei rifiuti alimentari è pari a 3,3 giga tonnellate di gas serra, ossia un terzo delle emissioni annuali derivanti dai carburanti fossili. Ma c’è di più: il gas metano prodotto dal cibo che finisce in discarica è 21 volte più dannoso dell’anidride carbonica.
In termini generali quindi produrre cibo che non verrà consumato vuole dire danneggiare gravemente l’ambiente e sprecare beni primari, come l’acqua, l’energia e la terra.
Nel settore della logistica gli sprechi alimentare rappresentano ormai una delle principali sfide per i retailer che sono chiamati ad introdurre miglioramenti continui per l’intera catena di produzione e di consumo di cibo.
In che modo? Attraverso investimenti in infrastrutture e trasporti e un miglioramento generale dell’industria alimentare e degli imballaggi.
Ridurre i percorsi con veicolo vuoto, migliorare i tassi di consegne completate al primo tentativo, ridurre al minimo inutili spostamenti di merci tra i punti vendita, evitare controversie con i clienti per previsioni o ordini, ottimizzare i percorsi di consegna sono alcune delle pratiche della logistica che possono influire sull’ambiente in modo positivo.
A ciò si aggiunge l’implementazione di tecnologie che permettano di migliorare trasparenza e tracciabilità così da gettare le basi per una migliore collaborazione, fondata su connessioni più forti e previsioni dinamiche altamente affidabili.
Si stima che ottimizzando questi aspetti si potrebbero risparmiare 240 miliardi di euro riducendo al contempo gli sprechi di prodotti alimentari.
Il mondo è pronto per il cambiamento verso la sostenibilità ambientale ed è ciò che i consumatori di tutto il mondo si aspettano: aziende che adottino sempre di più una mentalità green e che abbiano voglia di innovare i propri processi in favore del miglioramento e del benessere collettivo.