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Cold Chain 2024: tendenze e trasformazioni nella conservazione alimentare

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Dall’integrazione di soluzioni avanzate nei mercati chiave al consolidamento dell’automazione e della sostenibilità, stiamo assistendo a una rivoluzione che sta plasmando attivamente il panorama della logistica e della conservazione degli alimenti refrigerati. Questo articolo esplorerà alcune delle tendenze chiave che stanno guidando questa evoluzione.

 

Normalizzazione delle scorte e ritorno ai livelli pre-pandemici

Le aziende del settore alimentare stanno attualmente orientando i loro sforzi verso la normalizzazione delle scorte, mirando a riportare stabilità e coerenza nella catena di approvvigionamento. Dopo l’incertezza generata dalla pandemia, il settore si sta adattando a un modello più prevedibile e affidabile. Questo non significa solo garantire scorte sufficienti, ma anche puntare alla prevedibilità della catena di approvvigionamento.

L’obiettivo è creare un equilibrio sostenibile tra offerta e domanda, evitando eccessi o carenze improvvisi. Le aziende stanno investendo nella pianificazione avanzata, utilizzando tecnologie emergenti per previsioni più accurate. La minore occupazione in alcune strutture, l’aumento del fatturato e il ritorno dei livelli di scorte a una normalità indicano una gestione più intelligente delle risorse e una maggiore soddisfazione del cliente nella cold chain.

 

Sostenibilità: un approccio integrale alla conservazione alimentare

La sostenibilità sta diventando sempre più centrale nelle discussioni sulla cold chain, superando i limiti dell’efficienza energetica per abbracciare criteri più ampi. Una delle sfide affrontate è l’adeguamento delle temperature di conservazione refrigerata, passando da -18°C a -15°C. Questo apparentemente piccolo cambiamento ha un impatto significativo, garantendo risparmi energetici notevoli senza compromettere la qualità dei prodotti congelati.

Un altro aspetto cruciale è la riduzione dei gas che danneggiano lo strato di ozono. Le aziende stanno rispondendo a questa sfida, sostituendo vecchi sistemi di refrigerazione con opzioni ecologiche come la CO2 e l’ammoniaca, spinte anche dalle richieste dei clienti.

Parallelamente, si sta concentrando l’attenzione sulla riduzione del consumo di acqua. Investimenti in sistemi di refrigerazione avanzati che non utilizzano acqua nei condensatori stanno diventando comuni. Questi sforzi non solo riflettono l’impegno del settore per la sostenibilità, ma contribuiscono anche a preservare una risorsa vitale come l’acqua.

 

Per Ambrosiano Group, il 2024 potrebbe essere un anno di cambiamenti cruciali per la catena del freddo, in cui l’equilibrio tra normalizzazione delle scorte e sostenibilità ambientale definirà i dettagli di un nuovo standard. Le innovazioni attuate stanno già modellando il settore verso una direzione più efficiente, responsabile e orientata al futuro.

 

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