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Green Supply Chain Management 2023: 3 azioni strategiche per ridurre l’impronta ecologica della tua logistica

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Con l’aumento dei costi energetici, di produzione e distribuzione, nonché con clienti sempre più sensibili ai comportamenti virtuosi dei brand: le aziende sentono l’esigenza di alleggerire la propria Carbon footprint. Ovvero le emissioni di CO2 e – in generale – l’impronta ecologica delle proprie attività.

Si parla così di Green Supply Chain Management, che offre le potenzialità per ridurre progressivamente sprechi e inefficienze, andando incontro anche alle nuove aspettative dei clienti, sempre più attenti all’impatto dei propri modelli di consumo.

 

Green Supply Chain Management: al centro vi è la pianificazione

La sostenibilità orienta in modo significativo le scelte d’acquisto, così anche per la logistica è essenziale cambiare prospettiva, smettere di ragionare in ottica ermetica, misurando esclusivamente il proprio impatto sull’ambiente, per abbracciare una visione estesa all’operato di ogni componente della Supply Chain. Il fine è il miglior coordinamento tra i diversi attori della filiera, dai produttori fino al consumatore finale.

La Green Supply Chain Management mira a massimizzare la produttività lavorando sulla pianificazione puntuale e la sincronizzazione dei flussi lungo tutte le fasi di trasporto, stoccaggio e logistica.

 

4 dimensioni della Green SCM

La Green SCM è una specifica branca della gestione aziendale che comprende sistemi e soluzioni utili a ridurre l’impatto ambientale dei cicli di produzione (e distribuzione) di un prodotto o servizio. Una disciplina suddivisa a sua volta in 4 diverse dimensioni:

  1. Green Manufacturing: consiste nel rinnovare i processi produttivi e l’adozione di pratiche eco-friendly nelle attività di produzione. Ad esempio, riducendo l’impiego di risorse non rinnovabili; il contenimento di sprechi e rifiuti; il riciclo e il riuso intensificato di componenti e materiali.
  2. Green Purchasing: si prediligono le scelte d’acquisto aziendali, prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale. Favorendo così i fornitori certificati, che operano nel rispetto di obiettivi Net Zero o che dimostrano un impegno concreto verso la riduzione delle emissioni di gas serra, i consumi energetici e i rifiuti.
  3. Green IT: tecnologie informatiche verdi includono tutto l’hardware di nuova generazione, che adotta soluzioni di efficienza energetica come il Cloud o sistemi di monitoraggio evoluto.
  4. Ecodesign: parliamo di progettazione basata sull’utilizzo efficiente di materiali e risorse per ridurre l’impatto delle attività produttive e gli scarti sin dall’origine di un prodotto, incentivando l’aggiornamento, la riusabilità, la riparabilità e la riciclabilità dei componenti, in un’ottica di economia circolare.

 

Ma come abbattere la CO2 e i costi di filiera?

Noi di Ambrosiano Group ti consigliamo 3 azioni strategiche apprese con il tempo e con l’implementazione della supply chain all’interno della nostra logistica. Esistono numerose possibilità per minimizzare l’impronta ecologica attraverso il Green Supply Chain Management, migliorando anche qualità ed efficienza del servizio:

  1. Migliorare i KPI logistici: ricorrere a sistemi per la tracciabilità logistica dei prodotti e a soluzioni automatizzate dei magazzini per razionalizzare i flussi di merci in termini di tempo e spazio.
  2. Adottare sistemi di tracking: ci riferiamo alle soluzioni e ai servizi che permettono di controllare lo stato di un ordine o la posizione di un collo in tempo reale. Ma anche a soluzioni e servizi che riguardano la tracciabilità del prodotto dal punto di arrivo a quello di origine.
  3. Ridurre le necessità di stoccaggio: attraverso l’adozione di sistemi di gestione intelligente delle scorte e del Back Ordering (ordini arretrati) in tempo reale.

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